Cosa coltiviamo - Biodiversità
Alloro
STORIA ED ETIMOLOGIA
L’alloro, chiamata comunemente anche lauro (Laurus nobilis), è una pianta aromatica e officinale appartenente alla famiglia delle Lauracee, diffusa nel bacino del Mediterraneo, è originaria dell’Anatolia e delle regioni del Mediterraneo, che nel corso dei secoli è stata coltivata in tutto il sud europeo. Il nome di questa pianta deriva del genere dal latino “laus” (Lode), per evidenziare le proprietà curative della pianta “lodate” già dagli antichi. L’epiteto della specie, e cioè “nobilis” sta per illustre, importante, famoso. Per altri il nome volgare deriverebbe dalla radice celtica “laur” (Verde). Il nome volgare e quello scientifico hanno entrambi una derivazione latina, i greci chiamavano Daphne questa pianta in virtù della leggenda che vide una ninfa tramutata in alloro da Giove per sfuggire ad un bramoso Apollo. L’alloro è tra le più note piante dell’antichità, infatti, nell’antica Grecia e nell’antica Roma era il simbolo della pace e della vittoria sia in campo militare che nelle gare sportive, i suoi rami venivano infatti intrecciati per creare corone da porre sul capo dei vincitori dei giochi e dei personaggi degni di riconoscimento e stima, e costituiva quindi il massimo onore. Nell’antica Grecia, l’alloro era la pianta consacrato ad Apollo, il Dio della musica e della poesia, signore di Delfi, città dove il primo dei sei templi eretti in suo onore fu costruito con rami di alloro, era anche la pianta sacra consacrata ad Asclepio, il figlio di Apollo, Dio della medicina ed è per questo motivo che per diversi secoli la pianta soprattutto le foglie furono utilizzate come cura per numerose malattie tra le quali la peste. Secondo le antichissime tradizioni popolari i contadini romani, per ingraziarsi i favori del Sole, avevano l’usanza di legare tre ramoscelli d’alloro con un cordoncino rosso, in questo modo avrebbero favorito il buon raccolto, aiutando il grano a maturare e donare benessere alla popolazione. Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’alloro è considerato il simbolo della potenza, della vittoria e della gloria ed essendo una pianta sempreverde è anche simbolo di immortalità.
DESCRIZIONE
Si presenta in forma di arbusto (In quanto sottoposto spesso a potatura, essendo utilizzato come pianta ornamentale o per la realizzazione di siepi) ma è un vero e proprio albero alto fino a 10 metri, con rami sottili e glabri che formano una densa corona piramidale. Il legno della pianta è aromatico ed emana il tipico profumo delle foglie, con fusto eretto e corteccia verde nerastra. Le foglie sono ovate e verde scuro, coriacee, lucide nella pagina superiore e opache in quella inferiore, molto profumate. L’alloro è una pianta dioica, cioè porta fiori, unisessuali, in due piante diverse, una con i fiori maschili e una con i fiori femminili. I fiori sono di colore giallo chiaro, riuniti a formare una infiorescenza ad ombrella e compaiono a primavera, generalmente in marzo-aprile. I frutti sono drupe nere e lucide con un solo seme. Le bacche maturano a ottobre-novembre.
PROPRIETÀ ED UTILIZZI
La diffusione e l’uso ampio che se ne fa nella cucina siciliana hanno portato l’alloro ad essere inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano. Si utilizzano le foglie e se ne possono fare vari usi: in cucina, per aromatizzare carni e pesci, come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (Ottimo e più profumato sostituto della canfora), per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite. Dalle bacche si può ricavare un olio aromatico, l’olio laurino e con proprietà medicinali, ingrediente peculiare dell’antichissimo sapone di Aleppo. Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d’alloro. A marzo, quando fiorisce l’alloro, soprattutto nei climi temperati freddi dove non ci sono altre fioriture rilevanti, è un’importante fonte di nettare e polline per le api. Le sue foglie essiccate, proteggono l’organismo dai radicali liberi e dai microrganismi nocivi e, grazie alla presenza di vitamina C, stimola il sistema immunitario. Inoltre è fonte anche di acido caffeico che concorre ad abbassare il colesterolo cattivo, flavonoidi, utili per mantenere in salute i capillari sanguigni, potassio indispensabile regolatore di pressione e ferro, minerale essenziale per mantenere un buon livello di emoglobina.
COLTIVAZIONE
L’alloro è una pianta rustica, cresce bene in tutti i terreni e può essere coltivato in qualsiasi tipo di orto. La diffusione avviene molto facilmente per seme (Diffusi dagli uccelli che predano i frutti), oppure per polloni, fatto che produce agevolmente dei piccoli boschi prodotti da un solo individuo, oppure artificialmente per talea. L’impollinazione è principalmente entomofila, ovvero ad opera di insetti.