Cosa coltiviamo - Biodiversità

Clementine

STORIA ED ETIMOLOGIA

La clementina (Citrus × clementina) è un agrume, appartenente al gruppo degli ibridi fra mandarino e arancio amaro. Per questo motivo è anche comunemente conosciuta col nome di mandarancio. Secondo alcune fonti, l’origine della clementina sarebbe accidentale, e il primo frutto fu scoperto da Fra Clément Rodier (Da cui avrebbe anche preso il nome e che, secondo alcune fonti, sarebbe colui che lo avrebbe introdotto nel Mediterraneo) nel giardino del suo orfanotrofio a Misserghin (Algeria). Si fa strada inoltre l’ipotesi che l’ibrido sia molto più antico e provenga dalla Cina o dal Giappone. Dopo le prime ibridazioni agli inizi del XX secolo, fu presto evidente che si trattava di una nuova specie di Citrus, dato che le caratteristiche rimanevano inalterate nel tempo e la riproduzione sistematica dell’agrume non dava alcun problema. Dopo decenni di coltivazione sperimentale i frutti conservavano le qualità dei primi ibridi, ed erano sempre più richiesti dal consumatore. Dal 1940 la clementina è uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, il frutto più venduto dopo le arance.

DESCRIZIONE

L’albero della clementina è assai simile a quello del mandarino, da cui differisce leggermente per le foglie che sono più grandi e più larghe e non hanno il caratteristico aroma del mandarino. Fiorisce e fruttifica lentamente e irregolarmente, in quanto molto suscettibile agli sbalzi di temperatura. Si ha una sola raccolta annuale tra novembre e gennaio. Il frutto assomiglia al mandarino: le differenze principali sono da ricercarsi nel colore della polpa, colore arancione più deciso. Inoltre non è mai appiattito come i mandarini, ma sempre ben rotondo. Come il mandarino, si sbuccia e si divide in spicchi con facilità. Il gusto invece è più simile all’arancia, con un perfetto equilibrio tra l’agro e il dolce. Inoltre, a differenza del mandarino, gli spicchi della clementina sono quasi completamente privi di semi. Le piantagioni più estese si trovano in Tunisia, Algeria, Marocco, Spagna, Italia (Calabria meridionale e Sicilia). Negli USA le clementine sono state coltivate fin dalla loro apparizione sul mercato, ma si sono veramente affermate solo dopo il 1977, anno in cui molti aranceti della Florida vennero distrutti da un inverno eccezionalmente rigido.

PROPRIETÀ ED UTILIZZI

La clementina viene consumata prevalentemente come frutto fresco perché ha tutte le proprietà tipiche degli agrumi. È un alimento ricco di fibre per supportare la motilità intestinale. Inoltre, è una miniera di vitamine, in particolare quelle del gruppo C (Ideale per rafforzare le difese immunitarie durante il periodo invernale) e sali minerali, come ferro, magnesio e potassio. È spesso preferita all’arancia in quanto non eccede mai in acidità e si sbuccia più facilmente. In cucina, viene normalmente impiegata al naturale ma può essere utilizzata per succhi, marmellate, sorbetti o sciroppi. Nella produzione di cosmetici la clementina trova applicazione nella preparazione di lozioni tonificanti e maschere per la pelle.

COLTIVAZIONE

Le coltivazioni sono caratterizzate da inverni particolarmente miti, con terreni sciolti e profondi dove gli agrumi vegetano in maniera eccezionali. Si possono anche trovare coltivazioni in zone collinari più interne e con inverni decisamente più rigidi, l’importante è l’esposizione soleggiata e l’assenza di venti freddi e gelate prolungate, in zone vocate con clima mite. L’irrigazione è importante nelle stagioni troppo siccitose, quando le precipitazioni naturali non riescono a mantenere sufficiente umidità nel terreno devono essere sempre moderate, così da non creare ristagni idrici ed evitare marciumi del colletto. I periodi più critici sono l’allegagione e l’accrescimento dei frutti, fasi che abbracciano la lunga stagione primaverile ed estiva. Le clementine beneficiano di una concimazione annuale, da effettuare a fine inverno, a raccolta completata. Si può concimare l’albero ammendando al terreno intorno al tronco del letame maturo oppure lupini macinati.