Cosa coltiviamo - Biodiversità
Cedracca
STORIA ED ETIMOLOGIA
La cedracca o “cetracca” o “spaccapietre” o “erba renella” o “erba ruggine” o “erba dorata” o “felce ruggine” o “rugginina” (Ceterach officinarum – Famiglia delle Aspleniaceae) è una felce della tipica dell’Europa centrale. Il nome del genere “Ceterach” sembra sia di derivazione da quella araba della pianta “cetrack”, mentre il nome specifico “officinarum” sta per “laboratorio di alchimia”, “chimico”, per via dell’utilizzo della pianta in farmacopea sin dal medioevo (Dal persiano “shitarach”), dal greco “Asplenon”, privo di milza, in riferimento all’azione terapeutica sulla milza. Conosciuta come erba spacca pietra perché crescendo tra le pietre le frantuma lentamente e seguendo la dottrina dei segni è stata impiegata da molti medici dell’antichità nella cura della milza e dei calcoli renali.
DESCRIZIONE
La pianta raggiunge un’altezza di 6–20 centimetri. La foglia è di forma lineare o lanceolata, opaca, a dal taglio simile a una piuma con 9-12 tratti ad angolo ottuso semicircolari od ovali, ognuno ricoperto da rimanenti scaglie.
PROPRIETÀ ED UTILIZZI
La cedracca viene consigliata come rimedio diuretico contro i calcoli renali, in particolare, contro i calcoli di ossalato di calcio. L’efficacia degli estratti di questa pianta nel trattamento della suddetta tipologia di calcoli, in verità, sembra essere piuttosto condivisa, infatti, gli estratti di cedracca rientrano nella composizione di numerosissimi integratori alimentari utilizzati per favorire il benessere delle vie urinarie. Un interessante studio condotto da ricercatori italiani ha messo in evidenza come l’estratto acquoso di cedracca possa esercitare importanti effetti antiossidanti e come sia in grado di interferire con la crescita e l’aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio monoidrato. Oltre a ciò, nel corso dello studio l’estratto acquoso si è rivelato efficace nell’indurre modificazioni nelle dimensioni e nella forma dei cristalli di ossalato di calcio monoidrato, riducendone la grandezza, assottigliandoli e rendendoli più concavi e arrotondati, noti per aderire meno alle cellule tubulari renali e per essere eliminati con maggior facilità attraverso le urine. I dati raccolti da questo studio, quindi, indicano che gli estratti acquosi di cedracca potrebbero rivelarsi utili rimedi contro i calcoli renali. Si precisa, tuttavia, che prima di assumere la cedracca, i suoi estratti o i prodotti che li contengono, è sempre opportuno consultare il proprio medico al fine di identificare la presenza di eventuali controindicazioni all’uso di simili prodotti e allo scopo di effettuare un’accurata diagnosi, individuando di conseguenza il trattamento più idoneo per il paziente. Inoltre, le tisane preparate con le parti aeree della cedracca vengono usate come rimedio contro le infiammazioni epatiche, mentre il decotto trova impiego come rimedio espettorante.
COLTIVAZIONE
La cedracca è diffusa in Italia nella gran parte del territorio; cresce spontanea sui muri di pietra e di mattoni così come fra le rocce.